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Conferenza sul tema “Disegnare la realtà con i fumetti.Storia, personaggi e artisti del fumetto italiano” a cura di Mario Sei

L’idea d’abbinare il disegno grafico al linguaggio verbale è certo assai remota e non è possibile stabilirne il momento iniziale, ma è solo alla fine del XIX secolo che nasce il fumetto, con le caratteristiche specifiche che oggi gli riconosciamo. La sua nascita viene generalmente attribuita al disegnatore americano Richard Outcault, che dal 1895 al 1898 pubblicò sulle pagine del supplemento a colori del New York World una serie di vignette centrate sul personaggio di Yellow Kid. Nato come puro intrattenimento, in poco tempo il fumetto diventò un vero specchio deformante della realtà americana e servì per veicolarne valori, credenze e un immaginario che ben presto si diffusero nel mondo intero. Se durante il secondo conflitto mondiale, un personaggio come Captain America fu uno straordinario mezzo di propaganda bellica e di promozione dell’eroismo dei soldati americani, Walt Disney con Topolino o la casa editrice Marvel con la serie di supereroi quali L’uomo ragno, I Fantastici quattro o Iron Man hanno infatti marcato l’immaginario d’intere generazioni di bambini e giovani adolescenti.

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In Italia, la diffusione del fumetto avvenne con la pubblicazione del settimanale Il Corriere dei Piccoli, iniziata nel 1908 e proseguita fino al 1996, che riprodusse inizialmente le strips dei disegnatori americani per poi lasciare spazio ad autori italiani. Considerato a lungo come una forma d’espressione popolare o come puro divertimento per bambini, il primo a considerare il fumetto da un punto di vista culturale e artistico, oltre che sociologico, fu senz’altro Elio Vittorini che se ne occupò ripetutamente sulle pagine della storica rivista da lui creata Il Politecnico. E’ però a metà degli anni 60’ che comincia la grande stagione del fumetto italiano, per molti aspetti all’avanguardia rispetto alla produzione internazionale, quando, grazie al contributo dello stesso Vittorini, di Umberto Eco e di Oreste del Buono, viene pubblicato il primo numero della rivista di fumetti per adulti Linus. Da allora ci fu una vera e propria esplosione di riviste, periodici e pubblicazioni centrate sul fumetto che vendettero centinaia di migliaia di copie, con disegnatori e personaggi che acquisirono fama internazionale e contribuirono a conferire al fumetto la dignità dell’arte.
Ripercorrendo le tappe fondamentali di questa straordinaria stagione del fumetto italiano e ripensando a quanto scrisse una volta Umberto Eco: “Quando ho voglia di rilassarmi leggo un saggio di Engels, se invece desidero impegnarmi leggo Corto Maltese”, nella parte finale dell’intervento ci occuperemo, seguendo le riflessioni del filosofo Giulio Giurello, di un personaggio centrale della fumettistica italiana, Tex Willer.

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  • Organizzato da: IIC Tunisi