A partire dal racconto e dall'analisi di un'opera si ricostruisce lo sguardo con cui queste autrici hanno raccontato una realtà complessa dando voce con una scrittura originale al fantasma della guerra incombente, ai riti familiari, all'avventura a volte dolorosa del passaggio all'età adulta. A tenere insieme tre voci differenti nella loro importanza, un comune destino di apparente invisibilità: nel corso della loro carriera le tre scrittrici sono intervenute per sostenersi a vicenda in un mondo che le ha spesso tenute ai margini o apertamente attaccate e che ancora oggi le vede presenti in libreria ma poco studiate a scuola rispetto ai contemporanei maschi.
Tema incontro:
Anna Maria Ortese, Il mare non bagna Napoli 1953
La potenza del racconto di una città guardata attraverso la lente del realismo magico: con Ortese scopriamo una scrittura per niente affabile e che ha la forza di trasformare la cronaca o la vicenda privata in una lettura spiazzante, a tratti allegorica e sempre tagliente. In particolare rileggendo il racconto Un paio di occhiali capiremo in che modo l'autrice porta i lettori a inforcare lenti nuove, a volte crudeli, per osservare quello che ci circonda e per vedere davvero le ingiustizie e le violenze che si abbattono sugli oppressi.