L’Istituto Italiano di Cultura di Tunisi e la Fondazione Orestiadi di Gibellina presentano il prossimo 16 ottobre negli spazi dell’Ex Convento di Santa Croce a Tunisi la mostra curata da Enzo Fiammetta, direttore del Museo delle Trame Mediterranee Nuovi Linguaggi nelle arti tra le due rive. La mostra è compresa nel programma della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo.
La mostra presenta una selezione di artisti tunisini e italiani che si confrontano con le loro opere sulla ricerca dei nuovi linguaggi artistici contemporanei.
Tra le opere in mostra, sono di particolare interesse, un gruppo che è stato realizzato negli anni ’80 dalla Cooperativa delle ceramiche di Gibellina, su disegno di alcuni grandi che collaborarono alla ricostruzione della città distrutta da terremoto: Carla Accardi, Pietro Consagra e Arnaldo Pomodoro.
Tutti gli artisti in mostra sono stati testimoni del grande progetto artistico che ha caratterizzato la ricostruzione della città di Gibellina ed alcune presenze, Khaled Ben Slimane Mohammed Messaoudi, Saida Dridi, segnano il loro felice ritorno a collaborare con le Orestiadi di Gibellina.
La Fondazione Orestiadi che ha sede in Sicilia, sin dalla sua costituzione, ha operato con grande attenzione al Mediterraneo e alla valorizzazione della produzione artistica dei popoli che vi abitano, riuscendo a tessere una fitta rete di contatti.
La Tunisia, vicina alla Sicilia, non solo geograficamente, è sempre stata centro di queste relazioni ancor più che nei primi anni ’90 la Fondazione Orestiadi, con la forte volontà del suo fondatore Ludovico Corrao, ebbe una propria sede anche a Tunisi proprio nella Medina .
Il Dar Bach Hamba, a pochi metri dall’Ex convento di Santa Croce dove oggi presentiamo questa mostra, è stato per oltre un decennio sede della Fondazione Orestiadi, luogo d’incontro tra artisti, intellettuali, docenti ed allievi delle due sponde. Un progetto che nel tempo ha intensificato i rapporti culturali ed umani e avvicinato i due popoli che tanto hanno in comune.
Oggi con la mostra Nuovi linguaggi nelle arti tra le due sponde si vuole riprendere il filo di quella fitta rete tessuta negli anni e solo momentaneamente interrotta che aveva alla base i valori del confronto.
Artisti tunisini ed italiani hanno continuato ad incontrarsi, a mantenere contatti, a coltivare in entrambi i paesi il seme della pace, nel reciproco rispetto e questa mostra è il riconoscimento degli effetti nel tempo di questa politica. Diversi artisti in mostra, hanno lavorato con le Orestiadi e condiviso la nostra visione.
Il progetto si sviluppa in due momenti un primo in questa sede ed un secondo a Gibellina, città che è stata proclamata dal Ministero dei Beni Culturali prima capitale italiana dell’arte contemporanea per l’anno 2026. Questa mostra suggella questo importante risultato che vogliamo condividere con tutti quanti hanno dato nel tempo il proprio contributo creativo.
La mostra ha il patrocinio della Municipalità di Tunisi, della cattedra Sicilia V. Consolo per il dialogo tra Culture e Civiltà” dell’università de la Manouba di Tunisi, del dipartimento di Architettura e Design dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria.