L’Istituto Italiano di Cultura di Tunisi, nato nel 1961, fu ospitato in un primo momento nella sede della locale Dante Alighieri. La sua storia è strettamente legata a quella dell’evoluzione delle relazioni politico-culturali fra l’Italia e la Tunisia.

A seguito dell’indipendenza della Tunisia e della stipula degli accordi italo-tunisini nel settore petrolifero, la funzione primaria dell’Istituto fu quella di ripristinare nel Paese la posizione culturale che l’Italia aveva occupato fino alla Seconda Guerra Mondiale.

Per l’inaugurazione dell’Istituto venne, nel 1962, l’On. Amintore Fanfani, allora Presidente del Consiglio dei Ministri.

Attraverso l’Istituto di Cultura, il Ministero degli Affari Esteri cominciò ad attribuire a studenti tunisini le prime borse di studio per la frequenza di corsi universitari, non essendo ancora nata nel Paese l’Università.

Per dare nuovo impulso al dialogo fra le due culture, si organizzarono incontri letterari fra orientalisti italiani ed esponenti della cultura tunisini (Rizzitano, Gabrieli e Achour etc. ), mostre colletive di pittori tunisini e italiani qui residenti. E fu proprio in seno all’Istituto che si costituì il Gruppo degli Astrattisti della Scuola di Tunisi (Roccheggiani, Belkhodja, Gmach, Heinem, Larnaout).

Sempre in quegli anni, l’Istituto di Cultura collaborò alla stipula dell’accordo fra la RAI e il Governo Tunisino per l’installazione di un’antenna finalizzata alla ricezione dei programmi di RAI 1. Tali programmi erano molto seguiti, anche per la mancanza della televisione locale e la totale assenza di altre emittenti straniere.

Nel 1967, con la creazione della prima Università tunisina (l’attuale “Università di Tunisi”), cominciarono gli scambi di esperienze nel campo didattico e nacquero le prime convenzioni con le nostre Università. L’Istituto di Cultura favorì tali scambi, soprattutto nel campo scientifico (medicina, biologia, ingegneria, architettura, archeologia, ecc.).

La collaborazione fra i due Paesi nel settore archeologico consentì al Paese di disporre di personale altamente qualificato e di strutture adeguate per valorizzare il cospicuo patrimonio comune punico-romano. Tale collaborazione è tuttora assai attiva e proficua.

Dal 1978, con la creazione della prima cattedra universitaria d’Italianistica, l’Istituto rese possibile l’avvio di corsi di lingua e letteratura italiana, mettendo a disposizione il proprio personale docente.

Sempre negli Anni 80, su proposta dell’Istituto Italiano di Cultura, fu creata la “Carthago Film”, prima società tuniso-italiana di produzione cinematografica e furono elargiti consistenti aiuti alla SATPEC, complesso cinematografico tunisino (i cui tecnici si erano formati in Italia), trasformata successivamente in Scuola di Cinema.

Nel campo teatrale e coreutico furono promossi stages presso l’Ater Balletto di Reggio Emilia e presso il Balletto di Toscana, che consentirono la formazione dei primi maestri di danza e coreografi tunisini.

Gli accordi interuniversitari, avviati in quel periodo, sono andati vieppiù aumentando fino a raggiungere le attuali 45 unità.

Da segnalare, in questo contesto, la recente creazione a Tunisi di una Scuola Superiore Mediterranea per la Formazione nelle Tecnologie dei Media, in collaborazione con l’Università di Pavia.

Da sottolineare inoltre come, anche grazie al costante sostegno offerto dal nostro Ministero degli Affari Esteri e da questo Istituto di Cultura, ben sei Ateni tunisini ospitano attualmente cattedre di italianistica, quattro nella capitale e due in provincia.

Di concerti con l’Ambasciata, l’Istituto si è fatto promotore, a partire dal 2000 del “Progetto della Memoria”, al fine di salvaguardare lo straordinario patrimonio di testimonianze sulla vita ed il lavoro della nostra collettività nell’arco di più di un secolo. Sono stati pubblicati finora 5 volumi: Pittori Italiani di Tunisia, Memorie Italiane di Tunisia, L’Architettura italiana di Tunisia, I mestieri degli Italiani in Tunisia, La cucina italiana di Tunisia.

Nel 2004, l’Istituto di Cultura si è trasferito da El Menzah I sull’ Avenue Mohamed V, in pieno centro città. Grazie all’attuale ubicazione, nonché alla sua intensa e qualificata attività, l’Istituto ha raggiunto una grande visibilità e rappresenta un punto di riferimento importante e imprescindibile per questo Paese che, come noto, è in forte espansione economico-commerciale e culturale, e che rappresenta uno dei nostri interlocutori privilegiati nell’area del Mediterraneo.